definizione della legittimità dell’utilizzo rispetto alle leggi italiane, si è verificato un ampio utilizzo in Italia di

CARATTERISTICHE DEI CESTELLI PORTA PERSONE

 

I cestelli porta persone sostituiscono sistemi di accesso e di lavoro sul tetto dei contenitori, a mezzo di scale, che sono oltremodo pericolosi per rischio di caduta dall’alto.

 

Questi sistemi, fino ad alcuni anni fa, sono stati ampiamente utilizzati in Italia, così come in Europa, a fronte di una non ben chiara definizione della legittimità dell’utilizzo rispetto alle leggi italiane. I problemi nascevano dalla disposizione, ed interpretazione, dell’art.184 del D.P.R. 547/55 che portava ad escludere l’utilizzabilità, per l’effettuazione di lavori routinari da eseguirsi a bordo di cestelli sospesi, di mezzi di sollevamento e trasporto non specificamente predisposti per il sollevamento persone. L’applicabilità di tale articolo era quindi riservata ad operazioni eccezionali di sollevamento di persone ma non all’esecuzione di lavori da bordo del cestello stesso.

 

Una schiarita normativa è stata introdotta con l’emanazione della Direttiva Macchine, del D.Lgs. 626/94, con le relative modifiche apportate dal D.Lgs. 359/99, e della circolare 103/98 del Ministero del Lavoro che ha dato un’interpretazione estensiva dell’art.184, ammettendo l’utilizzabilità dei cestelli anche per lavori da eseguirsi da bordo ma condizionando questi utilizzi all’obbligo, a carico del datore di lavoro, di adottare una serie di adempimenti in ordine all’applicazione di dispositivi di sicurezza e adozione di misure precauzionali. La circolare citata, oltre ai richiami generici, ha indicato la disponibilità di norme di buona tecnica ed ha fornito un elenco indicativo dei requisiti di sicurezza per il cestello e di procedure comportamentali a corredo dell’utilizzo.

 

Una volta chiarito e definito cosa le leggi consentivano di fare è stata promossa, su iniziativa della Az. USL 3 Genovese - u.o. PSAL N.O. Porto e ISPESL di Genova, un’opera preventiva di assistenza. Attraverso la collaborazione dell’Associazione Industriali e degli RLS delle imprese portuali è stato definito ed elaborato un “protocollo”, successivamente divulgato nei vari Terminal, con l’obbiettivo di fornire un accurato percorso di adeguamento alla legislazione vigente.

 

            L’organizzazione dei lavori ha comportato una prima diffusione dei materiali normativi di riferimento, un giro di interventi sulle esperienze dei Terminal in corso o già attuate, incontri per la stesura del “protocollo” e la definizione di procedure di adeguamento da parte dei Terminal.

 

Il protocollo sui cestelli porta persone (del gennaio 2000):

 

REQUISITI

CRITERI

NOTE

Resistenza strutturale adeguata alle sollecitazioni (carichi urti e spinte) prevedibili in condizioni normali ed eccezionali.

La struttura della gabbia deve essere progettata per avere una capacità di almeno 160 Kg e 200 Kg di attrezzatura  per ogni persona ospitata  (fattore di calcolo del carico di progettazione >=2).

Coefficiente di sicurezza per  le strutture >=6.

Sui 4 angoli superiori ed inferiori della gabbia dovranno essere presenti blocchi d’angolo di tipo standard per container per il serraggio dei twist dello spreader e/o l’innesto sui twist lock automatici o manuali.

Dovranno essere previsti appositi alloggiamenti per il posizionamento delle attrezzature quali cestelli porta twist, accessibili dall’esterno.     

 

 

Per le gabbie esistenti, qualora non disponibile alcuna certificazione  CE da parte del costruttore, dovrà essere prevista una verifica strutturale da parte di un tecnico abilitato,  con il rilascio di una certificazione equivalente  corredata di libretto d’uso e manutenzione.   

Configurazione adatta ai lavori da eseguirsi ed ai rischi di caduta nel vuoto

La gabbia deve essere dotata di pavimento costituito con robusto grigliato che permetta lo scolo dell’acqua e impedisca il passaggio di una sfera di 20 mm di diametro.

Il pavimento della gabbia deve essere adeguatamente rialzato. La gabbia dovrà poggiare sui montanti e sulle traverse dei contenitori.

Perimetralmente la gabbia deve essere delimitata con un robusto parapetto di altezza non inferiore a 1 metro, dotato di corrente intermedio e fascia al piede di almeno 15 cm.

La gabbia deve essere dotata di almeno n° 2 aperture laterali sui lati maggiori munite di cancelletto meccanico con l’apertura verso l’interno e dispositivo di bloccaggio.

L’apertura del cancelletto deve essere realizzata da almeno due azioni separate volontarie non ottenibili accidentalmente.

Per particolari esigenze si  possono prevedere cancelletti su ogni lato.

Il corrente intermedio può essere omesso in caso di pareti laterali piene o realizzate con griglie metalliche di adeguata resistenza.

Per l’esecuzione di operazioni di  apertura/chiusura di twist lock dall’interno della gabbia deve essere previsto, in corrispondenza delle postazioni di lavoro, un corrimano rientrante di almeno 0,075-0,1 mt. rispetto ai montanti esterni.

La gabbia deve disporre di un dispositivo di sicurezza aggiuntivo che la renda solidale allo spreader.

Sono considerati sistemi equipollenti ai fini della sicurezza il bloccaggio con fermi meccanici dei twist lock della gru e l’installazione di dispositivi di aggancio supplementari a punti di ancoraggio predisposti sullo spreader ed all’uopo dimensionati.

L’azionamento di tali dispositivi, siano essi di tipo elettrodinamico che meccanico, deve avvenire in modo semplice e veloce, preferibilmente tramite servomeccanismi, e comunque non comportare rischi aggiuntivi per l’operatore.   

 

E’ preferibile che il parapetto laterale consenta la possibilità di azionare o rimuovere twist lock posti a livello del piano di appoggio della gabbia.

Se la gabbia non viene utilizzata per compiere operazioni di apertura di  twist lock con l’uomo a bordo può essere omesso il corrimano interno.

Disponibilità di comunicazione sicura tra i lavoratori sulla navicella e l’operatore addetto alla manovra del mezzo di sollevamento

 

Un collegamento radio tra il personale a bordo ed il gruista deve essere assicurato direttamente.

 

Disponibilità dei necessari spazi operativi al di sopra del piano di lavoro.

L’altezza utile della gabbia deve essere di almeno 2 metri rispetto al piano di calpestio.

Lo spazio libero per ogni persona non deve essere inferiore a 0,6 mq. calcolati sulla superficie calpestabile.

La parte superiore della gabbia deve essere realizzata in modo tale da garantire la protezione del personale dal rischio di caduta di oggetti dall’alto.

I cestelli porta twist devono essere accessibili dall’ esterno.  

 

 

Limitazione delle velocità di sollevamento e spostamento.

La gru deve disporre di un limitatore della velocità  di sollevamento a valori non superiori a 30 m/min. (0,5 m/s), da inserirsi durante il trasporto del personale.

Laddove tecnicamente possibile l’inserimento del dispositivo di limitazione dovrà essere automatico sempreché non induca altri rischi.

Le rimanenti velocità di traslazione  debbono essere proporzionalmente ridotte.

La movimentazione della gabbia deve avvenire solo con movimenti unidirezionali.

Durante la traslazione della gru fra baie contigue non debbono essere effettuate altre manovre quali discesa/sollevamento o traslazione del carrello.

Dovranno inoltre essere vietati, durante il trasporto del personale, i tre movimenti di inclinazione laterale, frontale e di rotazione.    

 

 

Disponibilità a bordo navicella di un comando per l’arresto di emergenza, ove ciò sia possibile e semprechè non induca altri rischi.

Se la navicella può disporre di collegamento elettrico con spreader, devono essere installati uno o più comandi di arresto di emergenza che agiscano direttamente sui comandi della gru.

Negli altri casi è considerata misura equivalente la presenza di un radiocomando o di un collegamento mediante ricetrasmittente.

In entrambi i casi i dispositivi dovranno essere omologati e del tipo “autosorvegliato”.

 

 

Disponibilità a bordo della navicella di punti di attacco per cinture di sicurezza.

La navicella deve disporre di attacchi per l’ancoraggio delle cinture di sicurezza in dotazione al personale (D.P.I.).

Per il lavoro in quota all’esterno della gabbia deve essere disponibile, per ogni addetto, un dispositivo di trattenuta di tipo estensibile (avvolgicavo) ed autobloccante di tipo omologato, da adoperarsi in maniera appropriata rispettando le istruzioni d’uso del fabbricante.

Il dispositivo di trattenuta deve essere tale da limitare la caduta a non oltre 1,5 metri.

 

 

Struttura di sospensione in grado di mantenere l’orizzontalità della navicella.

Requisito assicurato dal sistema di sollevamento delle gru Paceco a 4 cavi e dallo spreader della gru.

 

Struttura di sospensione con ridotta sensibilità alla rotazione all’asse verticale

Requisito assicurato dal sistema di sollevamento delle gru Paceco a 4 cavi e dallo spreader della gru.

 

Disponibilità di sistemi di ancoraggio all’opera servita per il controllo delle oscillazioni

Requisito assicurato dal sistema di sollevamento delle gru Paceco a 4 cavi e dallo spreader della gru.

 

Sistemi sicuri ed agevoli per l’accesso a bordo

Vedi punto precedente.

(La gabbia deve essere dotata di almeno n° 2 aperture laterali)

 

Stazionamento a bordo durante il trasporto

Deve avvenire nella maniera più sicura a seconda della tipologia costruttiva della gabbia.

 

I seguenti requisiti di tipo procedurale devono essere considerati all’interno di protocolli standard applicabili a tutte le realtà lavorative

1.    Individuazione di un sovrintendente alle operazioni e dei suoi compiti specifici

2.    Formazione personale addetto

3.    Individuazione di parametri ambientali limite.

 

 

 

Tutti gli altri requisiti aggiuntivi di tipo procedurale sono a carico delle singole imprese portuali che dovranno precisarli in un elaborato integrativo ai fini della valutazione dei rischi.